Oggi TECNO.EL e ARAUNDU hanno effettuato un sopralluogo nella sede del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri (MUSAC).

Il museo ha destato enorme interesse tra i partecipanti alla riunione, per la ricchezza e varietà della sua collezione, purtroppo ancora poco conosciuta. Visitare il MUSAC riserva interessanti sorprese: si può leggere la Regia Patente, documento ufficiale con cui è stata istituita l’Arma dei Carabinieri; osservare le diverse evoluzioni del popolare copricapo chiamato “lucerna”, i modelli storici delle divise, gli stemmi e le tante armi usate nel corso dei secoli (fig. 1).

Fig. 1 Divisa storica dei Carabinieri

Il MUSAC si articola in tre piani, di cui il seminterrato è in fase di ristrutturazione mentre i piani terra e primo sono attualmente visitabili. Nell’arco dell’anno è previsto un riallestimento dei reperti per tutti i piani.

La Tenente Predosin (fig.2) ha descritto la collezione del museo, soffermandosi sulle caratteristiche e sulla natura dei reperti.  Attenzione particolare ai dipinti su tela che rappresentano sia eventi storici che momenti importanti nella storia dell’Arma. Menzione particolare all’ opera La Notifica, olio su tela del 1872, dove l’autore, Raffaele Tancredi, rappresenta una scena- esempio della doppia anima dei Carabinieri, da un lato la severità e il rispetto delle leggi, dall’ altro la vicinanza alle classi più deboli della popolazione (fig. 3).

Fig. 2 Tenente Carlotta Predosin nella sala 4 del MUSAC
Fig. 3 La notifica – olio su tela, 1872

Il direttore del Museo, il Generale Pischedda, auspica che la collaborazione al progetto SENSI possa rappresentare un’occasione importante per migliorare la fruizione e aumentare il numero dei visitatori del MUSAC, un pezzo importante della storia italiana.